Una volta conosciuto il mondo dei cammini, mi è ricorrente il pensiero di un percorso da intraprendere a piedi per più giorni, immerso nella natura, per allontanarmi, seppure temporanemente, dai ritmi della vita scanditi inesorabilmente dagli impegni quotidiani. Forse una soluzione alternativa, meno alcolica, di quella proposta da Ernesto Calindri contro il logorio della vita moderna.
Dopo aver attraversato i Pirenei, percorso decine di chilometri sulle mesetas ed aver dormito in ogni tipo di albergues nel corso dei diversi cammini che ho percorso in Spagna (Inglese, Portoghese e Francese) volevo approfittare delle meraviglie che abbiamo a pochi chilometri da noi ed ho pensato che fosse finalmente giunto finalmente il momento di percorrere volutamente una via in Italia, con il punto di partenza e di arrivo magari poco distanti da casa, per non perdere tempo prezioso, alias giorni di ferie, per effettuare i trasferimenti.
Tralasciata la scelta scontata della via Lauretana, da Assisi, raggiungibile in meno di due ore in treno, per concludersi a casa (incredibile!) e la Jakobsweg, che scorre sulle ciclabili della Drava, della Pusteria per terminare al Brennero, una soluzione ottimale si è dimostrata la Via degli Dei. Da piazza Maggiore (Bologna) a piazza della Signoria (Firenze), circa 130 chilometri da fare a settembre.
Qualche informazione raccolta qua e là in rete, deciso, si parte! Questa volta, però, probabilmente con la tenda e i sacchi a pelo dentro lo zaino. Sicuramente maggiore peso da portare sulle spalle, maggiori dislivelli da superare e maggiore fatica da sopportare.
Un cammino che andrà ad aggiungersi ai seguenti:
2011: da Sarria a Santiago de Compostela (Camino Francés);
2013: da Tui a Finisterre (Camino Portugués y Fisterrano);
2014: da Ferrol a Santiago de Compostela (Camino Inglés);
2015: da Saint Jean Pied de Port a Santiago de Compostela, continuato poi fino a Muxia passando per Finisterre (todo el Camino Francés, la ruta xacobea máis recoñecida internacionalmente) circa 1000 chilometri!
Il tutto a piedi, ovviamente!
bravo Fabri, belle le impronte sulla sabbia!!!
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